Marzo 2006: il Consiglio di Stato spiega che il crocefisso nelle scuole è "simbolo di laicità". E quindi resta dov'è.
A parte i soliti quattro gatti (cioè gli atei), l'opinione pubblica applaude con gioia: "Evviva! Che bello! Il crocefisso rimane al suo posto!".
... Bene, con il dovuto rispetto, a questo punto si impongono alcune riflessioni.

... Se non è laico neppure il papa, può esserlo il Cristo dei vangeli rappresentato nel crocefisso?

... Nei paesi civili la croce non è oggetto di devozione (e tantomeno di adorazione), perchè lì non si predica un Cristo morto, ma un Cristo risorto. E in quei Paesi ritengono che non può essere imposto chi -il Gesù dei vangeli- si è sempre e solo proposto.

Può essere credibile un Gesù che mette d'accordo tutti? Non è scandaloso che tanti "atei devoti" difendano il crocefisso con squallide motivazioni? Magari solo in chiave anti-islam? O solo perchè lo considerano un bellissimo sopramobile?
E non bestemmia chi dice che il crocefisso è "arte-cultura-storia-radici-tradizione"?
... Se è per questo: anche il "ratto di Ganimede" è arte e cultura! Invece la Santa Inquisizione è storia e "radici" (e che gran brutte radici!)
E la polenta e il mandolino sono anch'esse antiche tradizioni, ma la fede (per chi ce l'ha) è ben altra cosa!

... Lo fanno per sentirsi giustificati quando si sfruttano a vicenda. E solo per questo ritroveremo il crocefisso anche al seggio elettorale!

... Il crocefisso può dar fastidio agli italiani atei, che non vogliono i loro figli condizionati (a scuola) da idee che -dicono loro- sono "droga".

... Ogni guerra ha avuto il suo simbolo religioso, spesso era proprio la croce. Anche oggi, in Iraq.

... Ammesso che in chiesa Gesù si senta a suo agio!

... Cosa volevasi dimostrare? Che non c'è più religione!
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