mercoledì 28 dicembre 2011

SIAMO SERI, PER FAVORE!

Tutto il mondo civile lo pensa: ce lo meritiamo, noi italiani, il governo “lacrime e sangue”. Ci meritiamo le supposte di SuperMario, perché fino a ieri votavano per Zorro e per Superman. Salvo accorgerci (sempre dopo, troppo tardi!), che quelli non esistono affatto, se non nella nostra testolina superstiziosa e cialtrona.



"Siamo seri, per favore!"
(a cura di Nicoer Tobamor)

Tutto il mondo ce lo ripete: noi italiani siamo simpatici, buffi, giocherelloni, e spiritosi.
… Ma questi, sia chiaro, non sono complimenti, sono offese. E infatti (controllare per credere), noi cerchiamo di essere seri solo quando ci sposiamo in chiesa, quando leggiamo l’oroscopo, quando parliamo degli Ufo, quando dobbiamo difendere la nostra squadra del cuore. Perché in ogni altro momento ritorniamo subito cialtroni (soprattutto quando andiamo a votare, quando dobbiamo parcheggiare, quando dobbiamo chiedere la ricevuta, quando dobbiamo pagare le tasse, quando parliamo di politica, o quando dobbiamo spettegolare sulla collega…).

L’economista Jean-Paul Fitoussi era stato chiaro e ci aveva avvertito: «Italiani, non esiste Zorro! Non esiste Superman!».
Che era un modo come un altro per farci capire che dobbiamo smetterla di credere agli “uomini della Provvidenza”, o a chi promette i miracoli. Casomai dobbiamo scegliere politici seri, e se non ne esistono dobbiamo cercarne di nuovi.
... Naturale, perché se il problema è politico, lo possono risolvere solo i politici. Visto e considerato che se fosse vero quel che dicono i qualunquisti (ovvero che i politici “sono tutti uguali”), a quel punto ci rimarrebbe solo Padre Pio (per chi ci crede, ovviamente, e noi abbiamo detto che i miracoli non esistono, n’è vero?).

 

Un lato positivo, del governo di SuperMario Monti, c’è. Perché il suo programma “lacrime e sangue” costringe gli italiani a fare i conti con la loro storia. Una storia che tutto il mondo conosce: siamo pastasciuttari, mammoni, ipocriti, senza senso dello stato e senza rispetto per le regole. Ci affidiamo alle madonne che piangono, alle wannemarchi, e a tutti quelli che promettono di fare prodigi. Salvo accorgerci (ma troppo tardi) che quelle erano tutte minchiate.
... Adesso siamo ritornati (almeno per un po’!), coi piedi per terra. Più avanti, magari, daremo tutta la colpa al governo ladro. Poi, vedi mai, ci riproveremo col piduista. Tanto, noi italiani abbiamo la memoria corta.