martedì 27 dicembre 2011

LA DROGA DI SIGNORINI



Ma insomma, qualcuno dica ad Alfonso Signorini che l’epoca dei “bunga-bunga” presidenziali è passata. E’ passato il tempo in cui lui poteva permettersi di colpevolizzare D’Alema per la sciarpina di cachemire. E, in fondo, qualcosa vorrà pur dire se anche il programma “Kalispera” stavolta ha faticato a decollare!
… Ma tu guarda se è possibile che il cicisbeo, invece,  continui a pontificare anche sugli atteggiamenti e sulle beghe dei partecipanti al “Grande Fratello”. Come se non potesse occuparsi d’altro. Come se non avesse niente da dire, casomai, sui comportamenti e sulle meschinità della corte che lui frequenta anche adesso. Come se lui non dovesse, piuttosto, chiederci scusa per essere stato il gran cerimoniere del piduista.

E invece niente, Signorini continua a gigioneggiare atteggiandosi a bravo ragazzo. E continua a fare la morale agli altri (ma sempre ai poveretti, o a chi non conta una cippa, o ai politici avversari del piduista, sia chiaro!). 

... Pretendeva addirittura, il gran ruffiano,  che Kiran (un partecipante del “Gieffe” con un passato di tossicodipendenze), spiegasse agli italiani che la droga fa schifo. Come se non fosse chiaro che il ragazzo ne parlava come di una esperienza dolorosa che per fortuna è riuscito a superare.

D'altra parte, io chiederei a Signorini (amico di Berluska), una cosa: dicesse chiaro e tondo che anche la cocaina di Tarantini (altro amico di Berluska), faceva schifo. 

... E magari dica, l'Alfonso cinquettante, che faceva schifo anche il suo capo. Faceva schifo quando quello diceva che "i ristoranti sono pieni", che gli italiani "sono tutti benestanti", e che il fascismo è stata una "democrazia minore". Per non parlare di tutto il resto, visto che ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta!