mercoledì 18 gennaio 2012

A bordo, cazzo!

A proposito del naufragio della Concordia. Ovvero, la tragedia di una nave che affoga e che sembra la parobola dell'Italia berlusconiana confusa e felice. Pensiero stupendo, questo, di Marco Travaglio, che sul l quotidiano "Il Fatto" ha scritto: "Del capitano Schettino sappiamo tutto e forse, si spera, anche troppo. Ma non era mica solo, sulla nave. Invece è come se lo fosse: se il comandante impazzisce, o si ubriaca, o picchia la testa, non c'è niente da fare. Nessun controllo, nessuna valvola di salvaguardia. Un uomo solo al comando, con potere di vita e di morte su tutti gli altri. E, se dà via di matto o semplicemente si fa gli affari suoi, peggio per noi. Vi ricorda qualcosa?".

1 commento:

The Passenger ha detto...

Beh il paragone con Berlusconi sarebbe perfetto se ora Schettino ed in suo nome i suoi ufficiali andassero in televisione a dichiarare: "guardate quei deficienti dei vigili del fuoco e del Comsubin, sono passate delle settimane ed ancora il relitto della nave è lì, stanno facendo un pessimo lavoro. Tutti ci criticavano a noi perchè avevamo appena un po' inclinato la nave, mentre sti deficienti proprio la stanno mandando a fondo".

E sarebbe ancora più calzante se Schettino ed equipaggio avrebbero il potere di richiamare le squadre di recupero ma nonostante queste dichiarazioni ai media non ci pensano minimamente a richimare coloro che devono rimediare ai loro guai