venerdì 21 febbraio 2020

IL CORANO E NOI


Il sito 'Dagospia' ha pubblicato (nell'apposita rubrica lettere), il mio pensiero e il mio fastidio per la 16enne francese che in quanto lesbica si è permessa di disprezzare pubblicamente il Corano. Ora la mocciosa è minacciata di morte (e questo anche fa schifo), ma ho voluto sottolineare che in un Paese cattolico bisognerebbe prima di tutto controllare certi orrendi passi della Bibbia.
D'altra parte, Mila (lei si chiama così) probabilmente farebbe danni perfino a commentare le favole per bambini. Visto che quelle sono popolate da streghe, orchi, bambini abbandonati nel bosco, bambine mangiate dal lupo.
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Alla Redazione di Dagospia
Suggerirei a Mila (la lesbica 16enne in Francia minacciata di morte per aver  diffamato il Corano), di non frequentare gente fanatica. Forse certi cialtroni (religiosi o atei che siano), le hanno spiegato che il presunto “testo sacro” odia gli "homosexuels". Ora, a parte il fatto che quel libro - antico nella forma come nella sostanza - non è stato scritto in francese, resta il fatto che se si passa dalle (discutibili) traduzioni alle (molteplici) interpretazioni, il gioco si fa ancora più complesso. E se ci fidassimo di chi cita senza criterio, noi cattolici per primi dovremmo bruciare la Bibbia. Visto che nel primo libro di Samuele (cap.15), leggiamo che un Dio capriccioso ha ordinato di sterminare “uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli ed asini”. Altro che i talebani!

             Natale Pellizzer