domenica 19 agosto 2012

LA DISGRAZIA CIELLINA

Fino ad un anno fa "Comunione & Liberazione" poteva vantare l'amicizia dei potenti e dei prepotenti (da Andreotti a Berlusconi, passando per Marchionne, Oscar Giannino, e kazzari vari).
Adesso i ruffiani ciellini tentano di rifarsi una verginità. Ma noi dobbiamo sempre tener presente da dove vengono questi ipocriti. Magari rileggendo (attraverso un mio vecchio post), cosa è successo durante il loro meeting del 2006.


                DAL POST "MEETING DA BARZELLETTA" (del 5 settembre 2006)


Adesso, in questo anno di grazia 2006, possiamo ben dirlo: quelli di "Comunione & Liberazione" se ne fregano delle preghiere e della "buona novella". A loro interessa solo la politica (di destra, of course!). E magari anche le  barzellette (perfino quelle odiose che racconta il Berluska con le "extension"). Possiamo finalmente fare un bilancio dell'ultimo meeting dei ciellini (la loro annuale ed autoreferenziale passerella). Magari sottolineando con sdegno chi erano gli invitati.
Intanto al tradizionale raduno erano presenti due primedonne: Renato Farina (che in questa 'occazione si è spacciato per amico di papa Wojtyla), e il religiosissimo Julio Andreotti (presente al meeting 21 volte su 27, il prescritto ha sfruttato l'occasione per ribadire la sua contrarietà ai Pacs: e ti pareva!).
Non potava mancare l'applauditissimo Berlusconi, che si è finto kattolicamente libertino (ha esibito la ricresciuta chioma, e si è mostrato pure di culo, ovviamente dopo aver raccontato la solita orribile barzelletta), poi il potentissimo Formigoni (che dicevano avesse fatto voto di castità e povertà: ma per favore!). Quindi
il prete esorcista (che vanta la speciale protezione della vergine Maria), la vergine d'ordinanza (poi contestata in malo modo), e l'immancabile attore belloccio (che farà un film sulla Madonna).
Come maestro delle cerimonie  hanno reclutato l'eccentrico Oscar Giannino (è passato per ogni dove, poteva mancare a questa festa?). Grande assente, invece, il devoto Antonio Socci (aveva già spiegato che non se la sentiva: il meeting prevedeva troppa politica per i suoi gusti!).
... Morale: tante urla, tante deliziose tartine, tante sciocchezze, tanti elegantissimi infradito. E naturalmente la solita puzza sotto il naso, tipica di chi pensa di aver capito tutto dalla vita.



 
Sul palco, dunque, anche la spia dei servizi segreti (Renato Farina, nome in codice “betulla”). Massì, proprio lui che ha preso i soldi dal Sismi (per la cronaca: il Sismi attualmente è implicato in un rapimento). Perché si è scoperto anche questo: che il Farina (ciellino doc) veniva mandato a spiare i magistrati che indagavano su questa brutta storia, sebbene adesso lui si difende dicendo (pensa un pò tu cosa s'è inventato), di essersi sporcato le mani perché… "é cominciata la quarta guerra mondiale!”.
... Ecco infatti la sua incredibile (e stravagante) difesa dalle accuse: “Confesso, ho dato una mano ai servizi segreti… sono reduce da sette ore di interrogatorio, vorrei raccontarlo, ma è stato segretato... Quando è cominciata la quarta guerra mondiale, scatenata da Bin Laden, la mia ambizione è sempre stata, inconsciamente, quella di Karol Wojtyla: lui morire nei viaggi, io sul fronte, magari in Iraq… alla mia maniera: alé, in battaglia!... Si deve, se c’è in ballo il bene grande della nostra discendenza e tradizione,  per difendere questo nostro Paese e la sua civiltà cattolica!”


 Si può dire che l’umile agente “betulla” fosse stato amico di Wojtyla? Ebbene, ecco (quando nessuno ancora immaginava fosse una spia) le sue parole precise sul pontefice: Sono stato 30 volte sul suo aereo con lui, qualche volta mi ha chiamato nella sua cabina… c’è stata una profonda commistione… so che lui apprezzava i miei articoli. Mi hanno detto che una volta si è commosso per i miei resoconti di viaggio… Una volta mi disse, stringendomi il polso: ‘amico mio, abbiamo lo stesso compito!’. Voleva dire: portare Cristo nel mondo!…”.

Per la cronaca: Renato Farina è contrario ai pacs, ma forma una bellissima “coppia di fatto” con il Direttore di Libero (Vittorio Feltri). Non per niente Feltri ha definito l’agente “betulla” come il suo “moglio”. E quindi ne consegue che il Direttore di “Libero” è il marito (o marita?) di Renato.


  Al meeting dei ciellini era ospite pure un prete esorcista (padre Gabriele Amorth). L'esorciccio ha assicurato che Papa Karol ha scacciato tre demoni, e ha spiegato che anche Papa Ratzinger è molto interessato a questi riti. Poi ha raccontato della sua terribile lotta con Lucifero, che avrebbe più volte cercato di buttarlo giù dal letto (lui dice che è riuscito a salvare la pelle pregando la Madonna: il demonio avrebbe ceduto per primo - ha detto sempre il prete - perché “sono troppo protetto da Maria!”.

Non è tutto, la passerella è solo iniziata. Allora: al “party” c’erano anche tante vergini “per finta”, ma una lo era per davvero. Ebbene, da non crederci: è stata insultata proprio quella (la Paola Binetti, dell’Opus Dei!) . Le hanno urlato di tutto: "Giuda! Venduta!. La poveretta -spiegò Travaglio- aveva un solo torto: essere “una cattolica sventuratamente incensurata”.
... Ah, fischi anche per Rutelli (ex radicale, oggi cattolico convinto), e per il sindacalista Epifani (della CGIL)
.

 A dirigere le danze, in quel di Rimini, c’era un maestro delle cerimonie d'eccezione: quello stravagante di  Oscar Giannino. Sotto la sua direzione artistica si son viste tante pacche sulle spalle, e si è scoperto che oggi è devoto a Cl perfino Alessandro Preziosi (il belloccio ha annunciato una fiction su Medjugorje: alleluia!).


 
In teoria i ciellini non sono schierati politicamente. Lo ribadiscono ogni anno. Tra loro -assicurano- ci sarebbe anche chi vota a sinistra (sul serio? E chi? Davvero vogliono darla a bere?). Ma la realtà è diversa, e questi vanno tutti a destra, benché in ordine sparso e senza dare nell'occhio. Infatti erano tutti d’accordo nel fingere di dialogare col povero Bersani (che chiamavano confidenzialmente Pierluigi, per illuderlo meglio, poverino!).
... E si capisce: un komunista dovevano sopportarlo, perché la Compagnia delle Opere (braccio economico di Cl) è astutamente alleata con le Coop rosse. E ci credo: mica scemi i ciellini! Collaborare con le strutture komuniste aiuta ad avere - anche dove non si è potenti - gli agganci giusti.
Perché sul fondamentale questi qui sono tutti d’accordo: bisogna unire l’utile (gli affari), al dilettevole (i soldi che gli affari procurano). Dopodiché, i ciellini sono tutti fanaticamente uniti nel dire no, assolutamente no ai pacs (anche lo zio Andreotti ha stabilito che i “patti civili” sono “stravaganti!”, e questo evidentemente basta e avanza per sentirsi a posto con Dio).

 L
ogico, invece, che su tutte le altre brutture (guerra, cattive compagnie, spionaggi, inciuci, scandali vari…) i ciellini possono anche scendere a qualche compromesso (massì, che sarà mai!). Ed è ovvio che tutto questo loro lo fanno per amore del vangelo. Nel nome del Dio di don Giussani (fondatore di Cl, per gli amici Giùs).

  Il titolo che è stato dato a questa “festa in maschera”? Era così lungo che bisognava prendere fiato prima di leggerlo! Ecco l’incredibile solfa: ”La ragione è esigenza di infinito, e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti”.
…Che bella frase! Di chi era mai questa meravigliosa perla di saggezza? Ma del Giùs, naturalmente! Di quel mons. Giussani che i ciellini vorrebbero “santo subito”.


  Ma insomma, oltre a tutti questi meravigliosi effetti speciali, ci sarà stata qualche dolente nota? Ecco, sì, diciamo che purtroppo sono state poche le preghiere (e questo davvero non depone a favore di chi dovrebbe annunciare la buona novella!). Evidentemente non c’era proprio tempo per le avemarie. Evidentemente erano tutti occupati ad ascoltare il “Vangelo secondo Silvio” (ma certo, il vangelo secondo Silvio, perché era stato invitato pure il cavaliere, peraltro applauditissimo da quella platea di sedicenti kattolici).
... Però, che schifo: il piduista ha spiegato di essere “l’uomo della Provvidenza” (su questo ha chiamato a testimone don Giussani, che per ovvie ragioni non può né confermare né smentire alcunché), e per rendersi simpatico il Cavaliere ha evocato nuovamente il fantasma komunista. Inoltre: è ritornato a cianciare sui presunti brogli elettorali, e ha avuto l’ardire (il divorziato Silvio!), di cianciare sull’Italia che ha da essere “cattolica e degli Italiani”. Per poi - ogni salmi finisce in gloria - dire no alla società multietnica (di nuovo alleluia!).


  E sulla questione Iraq, di grazia? Ebbene: Berlusca ha sostenuto di aver provato a convincere Bush a non dichiarare guerra. Purtroppo - chissà come mai - non c'è riuscito. Anzi, alla fine ha dovuto desistere perché dopo un’ora e venti di discussione con l'amico George, Silviuccio aveva capito che stava “compromettendo l’amore che ognuno portava all’altro” (nientemeno!)
... E quindi, proprio per questo, gli ha dovuto raccontare
(cosa non si fa per amore), la trucidissima barzelletta sul mantello insanguinato di Cappuccetto Rosso. Che poi, naturalmente, ha raccontato anche ai ciellini).
 
  Accidenti, però, questi ipocriti hanno applaudito tutto quel che usciva dalla bocca sporcacciona del cavaliere. Si son bevuti tutto: la sua (fasulla) chioma, il sondaggio che darebbe vincente la Cdl,
il mantello insanguinato di cappucceto rosso. Hanno creduto a tutte le balle che ha raccontato il kazzaro. Gi hanno dedicato perfino le magliette (“Silvio forever”), un “po-po-po” , e il tradizionale “chi non salta Komunista è”.
... Proprio così: per il miliardario ipocrita e lazzarone zero fischi: e poi questi bugiardi patentati dicono di non essere schierati!


  U
ltimo glorioso capitolo: l'assenza del ciellino Antonio Socci, che aveva protestato prima ancora che si aprissero le danze. Infatti, il giornalista aveva già avvertito che sarebbe rimasto a casa (per la troppa politica, ha spiegato!).
... Anche divertente, il buon Socci: sul Berlusca sedicente cattolico (e presunto erede di don Sturzo), all'indomani del meeting ha sentenziato: “Berlusconi uomo
della provvidenza? Penso che don Giussani non abbia detto nulla di simile!”. Poi, ancora più velenoso: "Certo che il Cavaliere danzante, in veste da Tuareg o con bandana, può far simpatia… ma attenzione a non esagerare! Altrimenti, la distanza tra don Sturzo e don Lurio rischia di ridursi pericolosamente!”.
Diavolo di un Antonio Socci: colpire il cavaliere sul suo punto debole: sa benissimo che don Lurio era un po’ nano (come del resto anche il Berluska, che ne soffre tanto, poverino!)

                        
Pellizzer (con nano-fastidio)