Fino ad un anno fa "Comunione & Liberazione" poteva vantare l'amicizia dei potenti e dei prepotenti (da Andreotti a Berlusconi, passando per Marchionne, Oscar Giannino, e kazzari vari).
… Adesso i ruffiani ciellini tentano di rifarsi una verginità. Ma noi dobbiamo sempre tener presente da dove vengono questi ipocriti. Magari rileggendo (attraverso un mio vecchio post), cosa è successo durante il loro meeting del 2006.
DAL POST "MEETING DA BARZELLETTA" (del 5 settembre 2006)
Adesso, in questo anno di grazia 2006, possiamo ben dirlo: quelli di "Comunione & Liberazione" se ne fregano delle preghiere e della "buona novella". A loro interessa solo la politica (di destra, of course!). E magari anche le barzellette (perfino quelle odiose che racconta il Berluska con le "extension"). Possiamo finalmente fare un bilancio dell'ultimo meeting dei ciellini (la loro annuale ed autoreferenziale passerella). Magari sottolineando con sdegno chi erano gli invitati.
Intanto al tradizionale raduno erano presenti due primedonne: Renato Farina (che in questa 'occazione si è spacciato per amico di papa Wojtyla), e il religiosissimo Julio Andreotti (presente al meeting 21 volte su 27, il prescritto ha sfruttato l'occasione per ribadire la sua contrarietà ai Pacs: e ti pareva!).
Non potava mancare l'applauditissimo Berlusconi, che si è finto kattolicamente libertino (ha esibito la ricresciuta chioma, e si è mostrato pure di culo, ovviamente dopo aver raccontato la solita orribile barzelletta), poi il potentissimo Formigoni (che dicevano avesse fatto voto di castità e povertà: ma per favore!). Quindi il prete esorcista (che vanta la speciale protezione della vergine Maria), la vergine d'ordinanza (poi contestata in malo modo), e l'immancabile attore belloccio (che farà un film sulla Madonna).
Come maestro delle cerimonie hanno reclutato l'eccentrico Oscar Giannino (è passato per ogni dove, poteva mancare a questa festa?). Grande assente, invece, il devoto Antonio Socci (aveva già spiegato che non se la sentiva: il meeting prevedeva troppa politica per i suoi gusti!).
... Morale: tante urla, tante deliziose tartine, tante sciocchezze, tanti elegantissimi infradito. E naturalmente la solita puzza sotto il naso, tipica di chi pensa di aver capito tutto dalla vita.

... Ecco infatti la sua incredibile (e stravagante) difesa dalle accuse: “Confesso, ho dato una mano ai servizi segreti… sono reduce da sette ore di interrogatorio, vorrei raccontarlo, ma è stato segretato... Quando è cominciata la quarta guerra mondiale, scatenata da Bin Laden, la mia ambizione è sempre stata, inconsciamente, quella di Karol Wojtyla: lui morire nei viaggi, io sul fronte, magari in Iraq… alla mia maniera: alé, in battaglia!... Si deve, se c’è in ballo il bene grande della nostra discendenza e tradizione, per difendere questo nostro Paese e la sua civiltà cattolica!”




... Ah, fischi anche per Rutelli (ex radicale, oggi cattolico convinto), e per il sindacalista Epifani (della CGIL).


... E si capisce: un komunista dovevano sopportarlo, perché la Compagnia delle Opere (braccio economico di Cl) è astutamente alleata con le Coop rosse. E ci credo: mica scemi i ciellini! Collaborare con le strutture komuniste aiuta ad avere - anche dove non si è potenti - gli agganci giusti. Perché sul fondamentale questi qui sono tutti d’accordo: bisogna unire l’utile (gli affari), al dilettevole (i soldi che gli affari procurano). Dopodiché, i ciellini sono tutti fanaticamente uniti nel dire no, assolutamente no ai pacs (anche lo zio Andreotti ha stabilito che i “patti civili” sono “stravaganti!”, e questo evidentemente basta e avanza per sentirsi a posto con Dio).


…Che bella frase! Di chi era mai questa meravigliosa perla di saggezza? Ma del Giùs, naturalmente! Di quel mons. Giussani che i ciellini vorrebbero “santo subito”.

... Però, che schifo: il piduista ha spiegato di essere “l’uomo della Provvidenza” (su questo ha chiamato a testimone don Giussani, che per ovvie ragioni non può né confermare né smentire alcunché), e per rendersi simpatico il Cavaliere ha evocato nuovamente il fantasma komunista. Inoltre: è ritornato a cianciare sui presunti brogli elettorali, e ha avuto l’ardire (il divorziato Silvio!), di cianciare sull’Italia che ha da essere “cattolica e degli Italiani”. Per poi - ogni salmi finisce in gloria - dire no alla società multietnica (di nuovo alleluia!).

... E quindi, proprio per questo, gli ha dovuto raccontare (cosa non si fa per amore), la trucidissima barzelletta sul mantello insanguinato di Cappuccetto Rosso. Che poi, naturalmente, ha raccontato anche ai ciellini).

... Proprio così: per il miliardario ipocrita e lazzarone zero fischi: e poi questi bugiardi patentati dicono di non essere schierati!

... Anche divertente, il buon Socci: sul Berlusca sedicente cattolico (e presunto erede di don Sturzo), all'indomani del meeting ha sentenziato: “Berlusconi uomo della provvidenza? Penso che don Giussani non abbia detto nulla di simile!”. Poi, ancora più velenoso: "Certo che il Cavaliere danzante, in veste da Tuareg o con bandana, può far simpatia… ma attenzione a non esagerare! Altrimenti, la distanza tra don Sturzo e don Lurio rischia di ridursi pericolosamente!”.
Diavolo di un Antonio Socci: colpire il cavaliere sul suo punto debole: sa benissimo che don Lurio era un po’ nano (come del resto anche il Berluska, che ne soffre tanto, poverino!)
Pellizzer (con nano-fastidio)