sabato 31 dicembre 2011

LE STELLE CI IMBROGLIANO


Come da tradizione, alla fine di ogni anno il "Cicap" dimostra la stupidità di oroscopi e oroscopari. A tal fine passa in rassegna tutte le previsioni astrologiche che erano state fatte un anno fa, e puntualmente quelle si rivelano delle perfette minchiate. 
... In questo modo questi studiosi smascherano tutti quei maghi e maghetti (dalla sensitiva Teodora Stefanova al divino Otelma), che ci fanno perdere tanto tempo prezioso. 



“Gi astrologi continuano a sbagliare”
Dal sito del Cicap ( http://www.cicap.org )
  «Segnali di ripresa rispetto al 2011», «la ripresa economica si intravede… da giugno a dicembre», «annata di tendenziale espansione per USA, Cina e India nel primo semestre, e per Germania ed Europa in generale nel secondo semestre», «a partire dalla primavera l'economia conoscerà un netto miglioramento». L’ottimismo è una caratteristica quasi costante delle previsioni astrologiche, come queste pubblicate su Astra a gennaio 2011 e sull’Almanacco di Barbanera; molto meno lo è azzeccare quello che poi succederà davvero […].
Com’è ormai tradizione, anche quest’anno il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) ha raccolto e verificato le previsioni relative all’anno appena trascorso, fatte dai più noti astrologi e veggenti italiani.Parlando di politica, italiana e internazionale: Mauro Iacoboni sul Sole 24 ore aveva previsto nuove elezioni tra giugno ed i primi di luglio, grazie alla separazione della Lega. Anche il Divino Otelma aveva apparentemente previsto elezioni, con il dettaglio che la legge elettorale sarebbe stata più o meno la stessa; ma il linguaggio criptico («La pugna cartacea 2011 … non scioglierà il Nodo Gordiano») rende incerta l’interpretazione. Luciano Sampietro, interprete di Nostradamus, aveva previsto la caduta del Re del Marocco, che invece è stato uno dei paesi immuni dalla “primavera araba”.
  L’Almanacco di Barbanera è un profluvio di previsioni, per lo più sbagliate: «novità positive riguarderanno la magistratura, l'istituzione matrimoniale, ma anche le coppie di fatto saranno oggetto di leggi dalla loro parte», che non sembrano esserci state (anche il Divino Otelma aveva previsto l’istituzione dei DICO nel 2011); il 21 maggio «Giove entra nel Toro e, incoraggiando i consumi (soprattutto quelli di massa) incrementa la produzione. In Italia e più in generale in Europa si assiste a un consistente rafforzamento della moneta comunitaria». Per luglio-agosto «in Italia l'economia, trainata dal settore degli investimenti immobiliari, sarà protagonista di una netta ripresa». Per novembre la previsione è che «anche la situazione economica continua a manifestare una ripresa consistente. Il motore saranno gli Stati Uniti che trascineranno con sé buona parte dell’Europa, Italia inclusa» [...].

  I
l Divino Otelma, tra molte previsioni che avrebbe potuto fare chiunque o scontatamente vere (come i due grandi classici
«nuovi gravi scandali coinvolgeranno esponenti del Palazzo» e «scosse telluriche nel Giugno e Settembre ma di modesta incidenza», non passa giorno senza che in Italia ci sia qualche piccolo terremoto senza conseguenze) ha previsto più volte elezioni verso l’ultimo periodo dell’anno, e un attentato (non mortale) al primo ministro inglese.

La sensitiva Teodora Stefanova, fedelissima di Canale 5, attraverso le confidenze dell’alieno Unilsan ha visto nel 2011 l’anno della rinascita di Berlusconi, grazie all’alleanza con Casini e Rutelli a maggio. Il PdL avrebbe cambiato nome, Saviano e Montezemolo sarebbero entrati in politica, sarebbe iniziata la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, sarebbero stati risolti tutti i problemi a L’Aquila e la “monnezza” sarebbe sparita entro gennaio 2011 dalle strade di Napoli [...].

mercoledì 28 dicembre 2011

SIAMO SERI, PER FAVORE!

Tutto il mondo civile lo pensa: ce lo meritiamo, noi italiani, il governo “lacrime e sangue”. Ci meritiamo le supposte di SuperMario, perché fino a ieri votavano per Zorro e per Superman. Salvo accorgerci (sempre dopo, troppo tardi!), che quelli non esistono affatto, se non nella nostra testolina superstiziosa e cialtrona.



"Siamo seri, per favore!"
(a cura di Nicoer Tobamor)

Tutto il mondo ce lo ripete: noi italiani siamo simpatici, buffi, giocherelloni, e spiritosi.
… Ma questi, sia chiaro, non sono complimenti, sono offese. E infatti (controllare per credere), noi cerchiamo di essere seri solo quando ci sposiamo in chiesa, quando leggiamo l’oroscopo, quando parliamo degli Ufo, quando dobbiamo difendere la nostra squadra del cuore. Perché in ogni altro momento ritorniamo subito cialtroni (soprattutto quando andiamo a votare, quando dobbiamo parcheggiare, quando dobbiamo chiedere la ricevuta, quando dobbiamo pagare le tasse, quando parliamo di politica, o quando dobbiamo spettegolare sulla collega…).

L’economista Jean-Paul Fitoussi era stato chiaro e ci aveva avvertito: «Italiani, non esiste Zorro! Non esiste Superman!».
Che era un modo come un altro per farci capire che dobbiamo smetterla di credere agli “uomini della Provvidenza”, o a chi promette i miracoli. Casomai dobbiamo scegliere politici seri, e se non ne esistono dobbiamo cercarne di nuovi.
... Naturale, perché se il problema è politico, lo possono risolvere solo i politici. Visto e considerato che se fosse vero quel che dicono i qualunquisti (ovvero che i politici “sono tutti uguali”), a quel punto ci rimarrebbe solo Padre Pio (per chi ci crede, ovviamente, e noi abbiamo detto che i miracoli non esistono, n’è vero?).

 

Un lato positivo, del governo di SuperMario Monti, c’è. Perché il suo programma “lacrime e sangue” costringe gli italiani a fare i conti con la loro storia. Una storia che tutto il mondo conosce: siamo pastasciuttari, mammoni, ipocriti, senza senso dello stato e senza rispetto per le regole. Ci affidiamo alle madonne che piangono, alle wannemarchi, e a tutti quelli che promettono di fare prodigi. Salvo accorgerci (ma troppo tardi) che quelle erano tutte minchiate.
... Adesso siamo ritornati (almeno per un po’!), coi piedi per terra. Più avanti, magari, daremo tutta la colpa al governo ladro. Poi, vedi mai, ci riproveremo col piduista. Tanto, noi italiani abbiamo la memoria corta.

martedì 27 dicembre 2011

LA DROGA DI SIGNORINI



Ma insomma, qualcuno dica ad Alfonso Signorini che l’epoca dei “bunga-bunga” presidenziali è passata. E’ passato il tempo in cui lui poteva permettersi di colpevolizzare D’Alema per la sciarpina di cachemire. E, in fondo, qualcosa vorrà pur dire se anche il programma “Kalispera” stavolta ha faticato a decollare!
… Ma tu guarda se è possibile che il cicisbeo, invece,  continui a pontificare anche sugli atteggiamenti e sulle beghe dei partecipanti al “Grande Fratello”. Come se non potesse occuparsi d’altro. Come se non avesse niente da dire, casomai, sui comportamenti e sulle meschinità della corte che lui frequenta anche adesso. Come se lui non dovesse, piuttosto, chiederci scusa per essere stato il gran cerimoniere del piduista.

E invece niente, Signorini continua a gigioneggiare atteggiandosi a bravo ragazzo. E continua a fare la morale agli altri (ma sempre ai poveretti, o a chi non conta una cippa, o ai politici avversari del piduista, sia chiaro!). 

... Pretendeva addirittura, il gran ruffiano,  che Kiran (un partecipante del “Gieffe” con un passato di tossicodipendenze), spiegasse agli italiani che la droga fa schifo. Come se non fosse chiaro che il ragazzo ne parlava come di una esperienza dolorosa che per fortuna è riuscito a superare.

D'altra parte, io chiederei a Signorini (amico di Berluska), una cosa: dicesse chiaro e tondo che anche la cocaina di Tarantini (altro amico di Berluska), faceva schifo. 

... E magari dica, l'Alfonso cinquettante, che faceva schifo anche il suo capo. Faceva schifo quando quello diceva che "i ristoranti sono pieni", che gli italiani "sono tutti benestanti", e che il fascismo è stata una "democrazia minore". Per non parlare di tutto il resto, visto che ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta!

domenica 18 dicembre 2011

FURFANTI

Pensiero stupendo, pensiero ateo, lasciatoci dal grande Christopher Hitchens (1949-2011). 
... Su Vanity Fair ha spiegato che quando aveva saputo di avere un cancro si era chiesto: «Veramente non potrò assistere al matrimonio dei miei figli? Né potrò scrivere il necrologio di vecchi furfanti come Kissinger e Ratzinger?».

domenica 11 dicembre 2011

TUTTI PRIVILEGIATI

Checché ne dica l'eccentrico Oscar Giannino, Santa Romana Chiesa non paga l’Ici (ma anche i sindacati fanno i furbi, e bisogna aggiungere che alle sovvenzioni non rinunciano né i giornali né i radicali).



Oscar Giannino e il cattolico “Avvenire”  si sforzano di negare i privilegi della Chiesa sull’Ici. Dal che se ne deduce che questi cianciano di economia (l’eccentrico giornalista), e di etica (il quotidiano dei vescovi). Ma non sanno far di conto, soprattutto non sanno fare i conti con la loro coscienza.
… D’altra parte, che non si potesse snobbare la questione dell’Ici lo ha capito anche il cardinal Bagnasco, che infatti si è detto disponibile a discutere sulla questione (e a quel punto Mario Staderini, segretario del Partito Radicale, ha dichiarato: «Al cardinale vorrei ricordare che c’è poco da discutere e puntualizzare. Una legge italiana non deve essere certo contrattata con la Cei!»).

O
scar Giannino di coraggio ne ha parecchio. Lo si capisce da come si veste, ma soprattutto dalle posizioni che prende. Per dire: all’indomani del devastante terremoto in Giappone ha scritto su “Il Messaggero” un editoriale dal titolo “Test superato: nucleare sicuro, è la prova del nove”. Che si sbagliasse lo si è capito solo dopo, ma intanto lui l’aveva già sparata la sua colorata mazzata!
Pure Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, ha sprezzo del ridicolo. Visto che ha negato le furbate della Chiesa difendendo le presunte “attività solidali e culturali svolte senza l’obiettivo di guadagnarci”.
… Già, ma il problema è capire quali sono le “attività” che – sempre secondo Santa Romana Chiesa – sarebbero completamente gratuite. Perché il clero cattolico si fa pagare di tutto e di più, vuoi con le elemosine dei poveracci, vuoi vendendo l’indulgenza ai potenti. E perché loro il tempio lo hanno sempre profanato (nei giorni pari si travestono da sacerdoti, nei dispari fanno i mercanti.).
Inoltre: con la scusa di proteggere quelli che chiamano i “principi non negoziabili” , questi ipocriti si sono sempre inciuciati al principe di turno (volutamente mischiando quel che bisogna “dare a Cesare”, e quel che “è di Dio”).


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Dedico questo post prima di tutto a don Verzé, lui sa perché (fa pure rima). Poi lo dedico a Massimo Gramellini, che su “La Stampa” ha tirato in ballo i sindacati e i loro innegabili privilegi scrivendo: «La vecchina che va nella sede più vicina del sindacato a lamentarsi che le hanno congelato la pensione e raddoppiato l’imposta sulla casa, è al corrente che per quella sede il sindacato non paga l’Ici?»
Inoltre: dedico questo post ai direttori dei quotidiani “Manifesto” e “Liberazione” (che in questo momento di sacrifici hanno firmato un appello assieme ad “Avvenire” per vedersi ancora riconosciuto il finanziamento pubblico). E infine, lo dedico ai valorosi Radicali, che tanto hanno fatto per farci conoscere i privilegi della Chiesa e dei sindacati (ma che intanto non vogliono rinunciare alle sovvenzioni dello Stato alla loro radio: ma che bravi anche loro!).

sabato 10 dicembre 2011

VIVI E LASCIA VIVERE

Il momento è catartico e la cattolicissima Susanna Tamaro ha fatto il suo cattolicissimo "coming out" (stile "vivi e lascia vivere"). In parole (evangelicamente) povere la fanciulla ha dichiarato che la Chiesa è ricca e dovrebbe pagare l'Ici. Per poi precisare: sono a favore delle unioni civili, vivo con una donna, ma non sono lesbica.
... E qualcuno, a questo punto, dica amen!


La cattolica Susanna Tamaro ha fatto una sorta di devotissimo “coming out”. A Radio 24 (durante la trasmissione “Non ci sono più le mezze stagioni”), ha dichiarato: «Sono cattolica ma trovo più che giusto che la Chiesa paghi l'Ici sulle proprietà che non hanno un utilizzo filantropico. Anche perché, anche solo a Roma ha un patrimonio immobiliare pazzesco...». 
E poi, per rispondere al vecchio pettegolezzo, ha aggiunto: «Io vivo da anni con una donna. Ma è un rapporto di profonda amicizia. Non ho un rapporto gay, anche se sarebbe un successone, un vero scoop se lo fosse. Tuttavia penso che debba esserci una legislazione che tuteli le persone che convivono, al di là del loro sesso. Sono per le unioni civili […]. Ognuno deve poter vivere liberamente e legittimamente con chi vuole. Tutelato da una serie di diritti. E' una questione di civiltà».

UN PASSO INDIETRO

La Chiesa decida unilateralmente di pagare l’ICI su ogni attività commerciale e sconfessi l’arrogante editoriale del direttore dell’Avvenire. E' quanto chiede l'associazione “Noi Siamo Chiesa”, che auspica una mobilitazione dal basso del mondo cattolico.
 
Dal comunicato di Vittorio Bellavite
[ portavoce nazionale di “Noi Siamo Chiesa”
]

“La questione dell’ICI non pagata dalla Chiesa si è abbastanza chiarita per le informazioni date da molti media. Così le riassumo: esiste, in base a una legislazione sostanzialmente bipartisan, la possibilità per tante attività commerciali gestite da enti ecclesiastici di non pagare l’ICI quando esse siano collegate ad iniziative ecclesiali, caritative, di culto o altro. Pagano l’ICI invece attività 'esclusivamente' commerciali. Questa normativa ha dato vita a controversie faticose e interminabili: chi stabilisce l’esistenza del 'collegamento'? E perché questa esenzione? [...].
'Noi Siamo Chiesa' ripete ancora una volta che i vertici ecclesiastici non dovrebbero vergognarsi di fare un passo indietro e di risolvere la questione dichiarando unilateralmente che tutte le strutture ecclesiastiche che godono o che potrebbero godere del 'collegamento' abbandonino ogni contenzioso e paghino l’ICI per qualsiasi attività commerciale da esse dipendente (si intende ovviamente che resterebbe l’esenzione per le attività veramente di culto e altre attività non profit). Sarebbe un passo in avanti nella direzione di una Chiesa orientata a maggiore sobrietà e che inizia a rinunciare a qualcosa del molto che riceve in Italia dalle istituzioni per favorire una maggiore disponibilità ad ascoltare il proprio vero messaggio, quello del Vangelo, presso un’area di opinione infastidita (o disgustata) dall’ incalzare da queste pretese clericali.

Tutto ciò premesso, dall’interno di questa nostra Chiesa, diciamo ad alta voce, e 'annunciandolo dai tetti' (Matteo 10,27), che nel mondo cattolico si deve mettere in moto un movimento di base che, ispirandosi al Concilio, convinca e costringa le strutture ecclesiastiche a smantellare le barricate e a dimostrare concretamente, anche a partire da questa questione dell’ICI, di essere anch’esse partecipi delle difficoltà e dei sacrifici che incontrano in questi tempi tanti del nostro popolo”.

   (9 dicembre 2011)

venerdì 9 dicembre 2011

BUONA LA PRIMA

L'italia post-berlusconiana non smette mai di sorprenderci. Sono state poche (e soprattutto sobrie), perfino le tradizionali contestazioni che si verificano ogni anno in occasione della prima della Scala. Peraltro, tutto, anche all'interno del Teatro, è stato fantastico: ma senza inutili smancerie, senza inutili veline, e una sola nota mondana: il lato "b" di Valeria Marini.
... E in quanto all'opera presentata: quel Peter Mattei (nei panni del Don Giovanni di Mozart), è stato semplicemente grandioso.

Già, ha conquistato tutti, e dunque applausi e ancora applausi, ci mancherebbe.
... Però, in certi momenti (e soprattutto quando teneva la mascherina sugli occhi), poteva mettere un certo disagio. Il fatto è che con quella giacca sgargiante, con quel vocione grosso, e con quelle spalle, ricordava tanto il Crozza quando imita la Merkel (a proposito: applausi anche a Crozza, e pure a quella "culona inchia**bile" della Merkel, per aver sfanculato il Berluska).

lunedì 5 dicembre 2011

MISSIONE MAFIOSA

Diavolo di un don Verzé. E' amico di Silvio Berluska, ma anche di Vendola (per la serie "o Franza o Spagna purché se magna"). 
... Don Verzé, il prete con la “coscienza accogliente”, il sacerdote “in missione mafiosa per conto di Dio” (perché le vie del Signore sono infinite!).



A proposito di don Verzé (e a proposito delle incredibili intercettazioni che lo hanno inguaiato definitivamente), ecco come ha descritto il sacerdote (sul quotidiano “Il Fatto Quotidiano”) Lidia Ravera: «Lui non cessa di incensare la sua umile persona. Avrebbe “donato una sanità dignitosa ai poveri”. Con una bancarotta da 1,5 miliardi di euro, una condanna per abusivismo edilizio e il suicidio del suo braccio destro sulla coscienza? Non importa, Certi preti hanno coscienze accoglienti».

Altro pensiero stupendo. Quello di Francesco Merlo. Che sul quotidiano “La Repubblica” ha descritto il prete con queste fulminanti parole:
«Don Verzé  non parla come un Marcinkus alle prese con la volatilità della finanza ma come un capobastone, un campiere  che controlla il territorio: “la Moratti, l’ho convinta io a fare il sindaco”, “il cardinale Tettamanzi l’ho fatto venire io a Milano”,  e Formigoni, che il faccendiere di don Verzé  ospita nel suo yacht, è sotto controllo perché “l’abbiamo salvato noi”. E Berlusconi  “dono di Dio” è  “legatissimo alla famiglia”, anche se, “ha fatto qualche giro di valzer”.
Ecco: Dio non si cura del sesso quando si fanno affari. Perché appunto il verbo si è fatto carne. Ma non bisogna credere che don Verzé sia un ateo mascherato e che tutti quei suoi libri di dottrina siano solo copertura. E’ al contrario un devoto in missione mafiosa per conto di Dio perché le vie della provvidenza sono infinite e se c’è la necessità di un attentato, beh, Dio non è certo un moralista. Don Verzé è come quei preti medievali che, convinti di essere illuminati dalla grazia , commettevano in nome di Dio ogni nefandezza, vivevano a statuto speciale, in sospensione dei peccati,  in deroga».

domenica 4 dicembre 2011

IO, PROFUGO DI SPLINDER


Solo pochi giorni fa ho saputo che quelli di Splinder (www.splinder.com), hanno deciso di chiudere baracca e burattini. Di fatto buttando in strada una marea di blogger felicemente accasati in quella piattaforma.
... Anch'io (che su Splinder ho creato ben quattro blog), mi sono ritrovato in quella schiera di profughi. In fila, dunque, senza sapere dove sbattere la testa. E con l'ansia di mettere in salvo tutta la mercanzia che ho raccolto in anni di dura fatica (i tanti post, i commenti, le foto e i video pubblicati con tanta cura).

Adesso, per non perdere tempo, e nell'attesa di trovare una sistemazione per ogni cosa, ho pensato di aprire questo blog. Qui intendo cominciare a depositare quel che proprio non posso consegnare alla ditta dei traslochi (sapete com'è, i ragazzi sono giovani. E nella migliore delle ipotesi ci si ritrova col tavolo sbucciato e il vaso cinese rotto).
… E siccome voglio cominciare con leggerezza, qui sotto metto un video che al sottoscritto piace molto (anche se non c'entra una pippa col discorso).

Blue Man Group & Venus Hum (in “I Feel Love”, brano di Donna Summer)