lunedì 17 febbraio 2025

Sanremo senza deliri gender

Il festival di Sanremo è tornato ad essere un polpettone nazionalpopolare, come ai tempi dei Pippibaudi. Meglio così, perché gli ultimi festival erano in preda al delirio del gender. Erano una sagra del queer, l’apoteosi del "mondo al contrario". Se Memo Remigi veniva licenziato con disonore per una "mano morta" alla collega sua amica, a Sanremo invece Rosa Chemical poteva strusciarsi e dimenarsi sulla patta di Fedez (venendo fatto santo sul posto, nel nome della Santissima “Inclusione”). Ma in realtà, così alimentando sugli omosex i più odiosi e pericolosi stereotipi da cinepanettone.
Alessandro Zan, la Schlein, e le lobby LGBT+, fingono di non vedere queste odiose contraddizioni. E io, per gridare il mio dissenso, dico a loro ancora una volta: “Not in my name!”. Perché non mi rappresentano affatto, e un domani potrò dire con fierezza che non sono mai stato loro complice!
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