Il Corriere della Sera ha intervistato la mamma di Michela Murgia. E io ho commentato le sue parole sui social
🙏Io con questa intervista ho capito che la scrittrice è cresciuta in una famiglia assai problematica. E mentre la madre ha cercato di tenere uniti i cocci, la figlia ha preferito inventarsi una "famiglia queer" e dei "figli d'anima". Evidentemente la madre in realtà capisce bene tutto ciò, ma semplicemente non lo condivide. D'altra parte, col suo linguaggio, la Michela dimostrava di essere ribelle rispetto alle sue origini, ma vergognosamente snob e ben allineata alla dominante cultura della sinistra woke (una deriva che per fortuna oggi comincia a mostrare qualche crepa ideologica). Una smania inquisitoria, quella della scrittrice, che la costringeva a vedere un indizio di fascismo perfino in chi dice di avere conseguito la laurea alla "università della vita".
Definirsi "queer", poi (che in origine stava per strambo), lo trovo disgustoso. Proprio perché appartengo al cosiddetto mondo arcobaleno (che le lobby LGBT+ stanno portando nel burrone), trovavo indecente questo piegarsi al linguaggio che le isteriche sigle vogliono imporre a tutte, tutti, e tuttU (rendendoci tutte, tutti e tuttU dei rincoglionitU)!
___ Natale Pellizzer