La satira con stereotipi odiosi

Quante polemiche per il sito sessista (in cui si insultavano le donne) dal nome evocativo (Phi*a). Comunque sia, il forum è stato appena chiuso. Il generale Vannacci si era infilato subito nel dibattito scrivendo: "Quando tocca a loro è cultura dello stupro, quando tocca a me è satira"!
... In effetti Vannacci, senza mai lamentarsene, è stato spesso ridicolizzato con foto modificate che sfruttavano i soliti stereotipi sessisti, maschilisti, omofobi. E il fatto più scandaloso è che a questo schifo hanno contribuito pure gli attivisti LGBT+ (gli stessi che a parole dicono di combattere sessismo, maschilismo, omofobia)!

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Gaza come alibi

Per darsi un tono e un alibi i vip firmano gli appelli pro Gaza. E invece nei Pride le lobby LGBT+ sventolano la bandiera della Palestina!
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Confondere Meloni col calcio (o viceversa)

La prestigiosa rivista Time ha messo in copertina la Meloni. E all'interno ha analizzato a fondo la sua figura.
... Ma gli italiani , ahimè, parlano di politica come fosse il calcio (e di calcio come fosse politica). Pertanto, secondo alcuni la rivista ha celebrato la nostra Premier, e secondo altri l'ha invece ridicolizzata
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Se Hamas "ha fatto cose buone" 🫣

Se dici che Mussolini "ha fatto cose buone" sei un fascista. Invece, se dici che Hamas "ha fatto cose buone", sei Francesca Albanese.
Francesca Albanese dice che Hamas ha costruito ospedali (avevano la sorpresina dentro, anzi sotto, ma li ha costruiti, certo). Dice che Hamas ha vinto le elezioni (è successo in una sua precedente vita, ma le ha vinte, sicuro).
A Francesca Albanese danno le chiavi della città, e magari domani anche il Nobel per la Pace (sì, vabbè, un Nobel lo danno a chiunque, e ne hanno dato uno anche a Dario Fo).
... Ah, ecco, lui sì che è stato fascista (in gioventù). Poi ha cambiato casacca. E magari domani la cambia pure la Albanese! Wow!

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Poliziotto (e trans) contro Vannacci

Un poliziotto (Alessio Avellino) è stato intervistato oggi (martedi 12-8-2025) dal quotidiano Domani. Nato femmina, oggi lui è una persona trans. E sui documenti è già ufficialmente uomo.

In questo video contesto la sua polemica contro Vannacci. Nonché la sua critica al cosiddetto "binarismo di genere"

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Murgia, la snob

Il Corriere della Sera ha intervistato la mamma di Michela Murgia. E io ho commentato le sue parole sui social

🙏Io con questa intervista ho capito che  la scrittrice è cresciuta in una famiglia assai problematica. E mentre la madre ha cercato di tenere uniti i cocci, la figlia ha preferito inventarsi una "famiglia queer" e dei "figli d'anima". Evidentemente la madre in realtà capisce bene tutto ciò, ma semplicemente non lo condivide. D'altra parte, col suo linguaggio, la Michela dimostrava di essere ribelle rispetto alle sue origini, ma vergognosamente snob e ben allineata alla dominante cultura della sinistra woke (una deriva che per fortuna oggi comincia a mostrare qualche crepa ideologica). Una smania inquisitoria, quella della scrittrice, che la costringeva a vedere un indizio di fascismo perfino in chi dice di avere conseguito la laurea alla "università della vita".

Definirsi "queer", poi (che in origine stava per strambo), lo trovo disgustoso. Proprio perché appartengo al cosiddetto mondo arcobaleno (che le lobby LGBT+ stanno portando nel burrone), trovavo indecente questo piegarsi al linguaggio che le isteriche sigle vogliono imporre a tutte, tutti, e tuttU (rendendoci tutte, tutti e tuttU dei rincoglionitU)!
___ Natale Pellizzer

Le lobby LGBT+ amano schedare gli arcobaleno

L'euro parlamentare Alessandro Zan (del Partito Democratico) dice che il governo vuole "schedare" i minori trans. In realtà, sono le lobby LGBT+ (Zan è un loro leader) a fare una clamorosa schedatura. Perché per entrare in un locale arcobaleno bisogna esibire i documenti. E chi dicesse che è per una questione di sicurezza, mente spudoratamente. Infatti, praticamente tutti i locali rainbow sono dotati di darkroom (una stanza buia per le gangbang in totale anonimato ma anche in assenza totale di sicurezza). Chi esce da quei gironi infernali si porta dietro ogni porcheria (in famiglia, sul lavoro, al bar, eccetera)!

... E il problema, sia chiaro, non è di ordine morale. Casomai è una questione squisitamente sanitaria, di IGIENE PUBBLICA.

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La mamma del bebè è un optional?

Sul quotidiano Repubblica la giornalista Natalia Aspesi ha firmato una intervista ad un suo amico italiano (che vive da venti anni in America col suo compagno, e che ha avuto un bambino con la Gpa).
... Dalle risposte di questo suo amico (che ha preferito rimanere anonimo) si intuisce che il bambino - secondo lui - una madre non c'è l'ha proprio. E la giornalista (che non ha figli, ma ha pur sempre 96 anni) sembra approvare questa "scomparsa" della mamma. Proprio come quando si credeva che i bambini nascessero invece sotto i cavoli!

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