IERI, 27 GENNAIO 2019, ANCHE AD ASOLO (TREVISO), ERA LA GIORNATA DELLA MEMORIA.
Mi sono alzato prestissimo, ieri mattina, per andare a far colazione in quello che è considerato uno dei più bei borghi d'Italia, la "città dei 100 orizzonti".
Ebbene, arrivato in piazza D'Annunzio, e prima ancora del cappuccino con brioche, mi sono fermato a guardare il muro su cui - ancora oggi - si intravvede l'effigie del Duce. A lungo mi sono chiesto se è lo scarabocchio di qualche vecchio rintronato e rancoroso (uno di quelli con la bava alla bocca che grida "ritorneremo!"). Oppure se è lo sfogo ormonale di qualche giovinastro con la testa rasata e tatuata, che parla a vanvera (uno di quei malati mentali che durante il ventennio venivano rinchiusi in manicomio, e che in democrazia abbiamo il dovere di provare a recuperare).
... No, niente di tutto questo. Recentemente chi abita vicino a quel muro mi ha assicurato che il disegno su quel muro risale all'epoca fascista. E dunque è giusto che resti lì. Perché anche questo può aiutare la MEMORIA.
SUBITO DOPO QUESTA BREVE SOSTA, mi sono spostato poco più in là, a controllare una bizzarra vetrina che è a 15 metri dal Municipio. Ebbene, lì, accanto al patriottico tricolore (ottima scelta!), c'è ancora in bella mostra un albero di Natale. Che alle 8,00, quando sono passato, era ancora intatto e con tutte le sue lucine accese (quando si dice l'attaccamento alla Sacra Tradizione!).
... Fin qui nulla di strano, o quasi, ecco. Poi però ci sarebbero anche alcune bottiglie con la foto di Mussolini, pittoreschi slogan attribuiti a nonno Benito (chissà se realmente pronunciati da lui), e altra paccottiglia fascisteggiante che non si capisce cosa c'entri coi prodotti pubblicizzati (tra le altre mercanzie in vendita: un bidone delle immondizie e un portacenere da esterni).
NON SO QUALE possa essere il messaggio subliminale che il vetrinista, da tempo, vuole lanciare. Preferisco immaginare che si voglia suggerire di buttare nel bidone dell'immondizia (e nella cenere), certa anacronistica nostalgia per il regime mussoliniano. Ovvero, per una dittatura che, sia chiaro, non ha commesso "errori" (come si suol dire), bensì ODIOSI CRIMINI VERSO L'UMANITA' (lo ripeto per i finti tonti: CRIMINI, CRIMINI, CRIMINI).
... Se davvero fosse stato questo l'intento, allora l'idea va apprezzata. In fondo, anche queste gesta dadaiste possono aiutare il dibattito. E soprattutto, come sopra, LA MEMORIA.
DEV'ESSERE PROPRIO COSI'. E comunque, sarò ingenuo, ma mi piace pensare che il creativo in questione, con quelle cianfrusaglie, voglia ricordare a tutti che un tempo l'Italia era governata da un ridicolo tiranno. Da un megalomane pazzoide e vigliacco che magari faceva arrivare in orario i treni (quelli che erano diretti ad Auschwitz).
... Ad Auschwitz, dove venivano scaricate vagonate di italiani (famiglie intere, bambini compresi). Nostri connazionali, tutti costoro, che erano stati arrestati per confiscare i loro beni, e che poi venivano consegnati ai nazisti, che li facevano finire nei forni.
Natale Pellizzer
Sono un profugo di Splinder. Quando mi hanno annunciato lo sfratto da quella piattaforma, lo ammetto, sono andato in paranoia (perché non sapevo dove mettere in salvo la mia mercanzia). Se non do fastidio, avrei pensato di parcheggiare qua un po' della mia roba. Inoltre, sempre se c'è spazio, avrei anche dell'altro: alcune cosette che ho trovato strada facendo, mentre ero alla ricerca di un nuovo riparo, e naturalmente anche tutte le cianfrusaglie che domani mi venisse in mente di raccogliere
lunedì 28 gennaio 2019
MEMORIA DAY
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