mercoledì 12 agosto 2015

IL LEONE CHE MANGIA IL VANGELO

I leghisti tipo Luca Zaia (governatore del Veneto), e Matteo Salvini (segretario federale del Carroccio), hanno risposto come hanno potuto ai meritati rimproveri dei vescovi (il segretario della Cei Nunzio Galantino li aveva definiti "Piazzisti da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse!").
D'altra parte, anche se la Lega va forte nei sondaggi (ma solo perché parla alla pancia della ‘ggente), non riuscirà mai a conciliare le strombazzate “radici cristiane” (che peraltro difende solo a parole), con l’egoismo e la cattiveria che trasuda quotidianamente nei suoi proclami.
Del resto, Zaia si oppone agli Ogm (che invece Papa Bergoglio non demonizza affatto), per la stessa ragione per cui difende il crocefisso. Ovvero: perché deve apparire difensore del rassicurante “piccolo mondo antico” (che piace tanto agli elettori meno riflessivi e più rancorosi).
Funziona così, purtroppo, in una certa Italia che si proclama cattolica anche se non apre mai il Vangelo (e invece preferisce leggere gli oroscopi, e credere alle Wannemarchi urlanti). Per non parlare dei tanti ignoranti per professione, tipo quell'Adriano Celentano che prima difende il pericoloso metodo Stamina (del ciarlatano Davide Vannoni) e poi strizza l’occhio a Salvini.
... Proprio a proposito di Zaia, Salvini, e Celentano: tempo fa il sito di Roberto D’Agostino (Dagospia) ha pubblicato una lettera (che ripropongo qui sotto), in cui ho ricordato appunto tutte queste penose contraddizioni


«Cara Dagospia, nel mio Veneto ha stravinto il leghista “dal volto umano” Luca Zaia. Lui, più garbato ma anche più bigotto di Salvini (difende crocefissi, presepi, e referendum indipendentisti, si batte contro Ogm e pillole abortive…), viene da quel partito impresentabile che fino a ieri, qui da noi, inneggiava al “leòn che magna el teròn” (il leone che mangia il terrone). E che invece, oggi, cerca di ruffianarsi il Sud (per meglio fotterlo nuovamente). Peraltro: oggi come ieri tutti costoro insistono a stringere patti con la “Roma ladrona” di Berluska (che assumeva Mangano, salvava il culetto a Ruby Mubarak, ecc.).
Morale: la Polentonia (non solo il Veneto rancoroso, credulone, e superstizioso), ha dimenticato velocemente i diamanti africani, le lauree in Albania, e tutto il resto. Per sognare il ritorno alla Lira (del “piccolo mondo antico”), e per infierire sui Rom (sfruttati da mafia capitale prima, e dalla propaganda del Carroccio dopo). E se perfino il cattolico Adriano Celentano ha dichiarato di “pensare a Salvini” (dopo aver tifato per quell’altro buffone di Grillo, e dopo aver difeso il metodo Stamina del ciarlatano Vannoni), deduco che l’Italia confusa e felice se la merita proprio, ‘sta Lega!»

        Natale Pellizzer

La lettera, in originale, è la n° 30 a QUESTO LINK