ALL’INDOMANI DELL’ADUNATA NAZIONALE DEGLI ALPINI (che quest’anno si è tenuta a Trento), il sito Dagospia ha pubblicato nell’apposita rubrica la lettera in cui esprimevo alcune mie osservazioni. Il testo è al link indicato qui sotto, la mia lettera (citata anche nel titolo), è la n° 20.
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AD OGNI MODO, IO MI SONO RIVOLTO A LORO CON QUESTE PAROLE:
"Cara Dagospia, riflettano i tanti che si indignano (giustamente), per i sabotaggi agli alpini, ma non mostrano la stessa rabbia per chi offende le forze dell’ordine (ad esempio chiamando questi servitori della Patria “sbirri”). Che dire, poi, se gli stessi considerano quasi “fisiologica” la morte – poniamo durante uno scontro a fuoco – di un carabiniere? Oppure non mostrano comprensione per un agente che – nella foga di un inseguimento – uccide per sbaglio un delinquente?
La verità è che troppe volte l’italiano medio(cre) è una simpatica canaglia. Detesta le regole e dunque vuole considerare i rappresentanti dell’arma personaggi da barzelletta. Invece gli alpini gli stanno simpatici perché preferisce vederne solo l’aspetto goliardico e per certi versi dissacrante".
Natale Pellizzer
Sono un profugo di Splinder. Quando mi hanno annunciato lo sfratto da quella piattaforma, lo ammetto, sono andato in paranoia (perché non sapevo dove mettere in salvo la mia mercanzia). Se non do fastidio, avrei pensato di parcheggiare qua un po' della mia roba. Inoltre, sempre se c'è spazio, avrei anche dell'altro: alcune cosette che ho trovato strada facendo, mentre ero alla ricerca di un nuovo riparo, e naturalmente anche tutte le cianfrusaglie che domani mi venisse in mente di raccogliere
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