Prima del (presunto) conflitto di interessi Francesco
Spano aveva in tasca – a sua insaputa - la tessera dell’Anddos (una rete di
circoli LGBT dove tra sling, glory holes, e darkroom, c’era anche chi faceva il
pericoloso sesso bareback e perfino sesso a pagamento). E quando era a capo
dell’Unar non si era reso conto che stava per assegnare 55mila euro proprio a
quei locali (dove non facevano attività sportiva o culturale, ma qualche rara
iniziativa che – disse un iscritto intervistato – era “tutta una finta per
raggirare la legge”). Fu una fortuna per Spano se quelli del programma televisivo le Iene lo avvertirono che si
stava cacciando in grossi guai, ma invece di ringraziarli li ha denunciati. E
quest’anno, infine, il giudice ha stabilito che quei giornalisti hanno in
sostanza raccontato solo cose vere.
... Mi chiedo pertanto se lui ci fa o ci è, e
penso che in entrambi i casi non era adatto a certi ruoli di prestigio. Aggiungo
che gridando all’omofobia ha alimentato solo certi odiosi stereotipi (sul mondo
arcobaleno incline al piagnucoloso vittimismo).
Sono un profugo di Splinder. Quando mi hanno annunciato lo sfratto da quella piattaforma, lo ammetto, sono andato in paranoia (perché non sapevo dove mettere in salvo la mia mercanzia). Se non do fastidio, avrei pensato di parcheggiare qua un po' della mia roba. Inoltre, sempre se c'è spazio, avrei anche dell'altro: alcune cosette che ho trovato strada facendo, mentre ero alla ricerca di un nuovo riparo, e naturalmente anche tutte le cianfrusaglie che domani mi venisse in mente di raccogliere
martedì 26 novembre 2024
La balla dell'omofobia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento